Bonsai

Que otros se jacten de las paginas que han escrito; a mi me enorgullecen las que he leido
El lector - Jorge Luis Borges
“Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto; io sono orgoglioso di quelle che ho letto”

sabato 5 gennaio 2008

Aforisma fotografico


Foto GZ_2005 Paris Montmartre: Verde dalla rabbia!

Fotografando


Foto GZ_2005 Liberty a Milano: Casa Galimberti

martedì 1 gennaio 2008

Antiqua

In questo spazio voglio tener traccia di alcuni fatti salienti e commentare alcuni dei "risultati" prodotti da uno dei miei hobbies degli ultimi anni, l'acquisto, principalmente su e_bay, di libri antichi (ovvero libri con almeno100 anni di vita). E' per me un piacere incredibile tenere un libro antico tra le mani, sfogliarne con cura ed amorevole attenzione le pagine per non accelerare l'inevitabile processo di degrado, sentire tra le pagine l'acre profumo dei secoli. Al di la di ciò che racconta, al di la del contenuto, un libro porta sempre con se la sua storia, il suo vissuto personale intrinseco, una traccia degli avvenimenti in cui è stato immerso nel suo cammino fino a noi, un pezzo della vita di chi lo ha letto e lo ha riposto all'interno della propria casa.Elementi questi che ne fanno un oggetto "vivo".

Edmondo De Amicis (1846-1908) è famoso essenzialmente per “Cuore”, pubblicato nel 1886. Libro osannato (Cuore risulta insieme a Pinocchio di Collodi il libro italiano più letto e conosciuto all'estero) che secondo alcuni riflette fedelmente, pur con uno stile “edulcorato”, la dura e contraddittoria realtà della prima fase dell'Unita' d'Italia; ma anche libro bistrattato in quanto rappresentante, secondo altri, l’ipocrisia dell’ordine costituito, il plumbeo buonismo di quell’Italia umbertina, velleitariamente socialista, che già nutre e prepara Mussolini. Capofila dei detrattori, nei primi anni '60, Umberto Eco che cercò di stroncarlo (v. Elogio di Franti del '63) pur non riuscendoci completamente.
Ma torniamo al libro “Fra scuola e casa” e andiamo con ordine. Sono parecchie le cose interessanti sulle quali soffermarsi. Diciamo tre i filoni principali (il contenuto, la provenienza e la pubblicità)

1° Il contenuto del libro
E' l'ottava edizione stampata nel 1894 (la 1°edizione risale a due anni prima ovvero al 1892) dalla Fratelli Treves di Milano. Il volume, nell'intento degli editori, doveva costituire una sorta di raccolta pedagogica, mettendo insieme nove racconti aventi tutti in qualche modo la scuola sullo sfondo. Tra questi, insieme ad alcuni “bozzetti” non molto famosi come ad esempio “Il libro dei ragazzi”, “ Un dramma nella scuola” e “Latinorum”, spiccano due racconti “lunghi” usciti a puntate sulla “Nuova Antologia” in realtà già nel corso del 1891. Si tratta di “Amore e ginnastica” e di “La maestrina degli operai”. Di quest'ultimo, nel 1918, V. Majakovskij realizzò la sceneggiatura cinematografica per una pellicola intitolata “La signorina e il teppista”, con la regia di Evgenj Slavinskj e con Aleksandra Rebikova nella parte della maestrina e Majakovskij stesso nella parte del protagonista.
Buffo e patetico in “Amore e ginnastica” il corteggiamento del segretario di una scuola, il signor Celzani, ex seminarista, nei confronti della signorina Pedani, maestra di ginnastica della stessa scuola (112 anni sono trascorsi ma sembra una eternità).

De Amicis, in "Amore e ginnastica", sembra dare in qualche modo ragione ai suoi detrattori nel momento in cui esalta la ginnastica come valore pedagogico e come metodo per una sana crescita fisica e morale; e ciò ben quarant'anni prima di quando la propaganda mussoliniana fece con la ginnastica la stessa operazione didascalica. Mi viene in mente una canzoncina del ventennio (insegnata ai Balilla)intitolata “Il coraggio alla prova” che ricordo, scherzando, mia madre canticchiava. Riporto due strofe significative

E' la ginnastica arte eccellente
acuta e fervida rende la mente,
al sangue, ai muscoli dà vigoria,
mantien lo spirito in allegria;
vero Palladio di sanità
da mille salvaci infermità
......................................
......................................
Infelicissimo quel giovinetto,
cui la ginnastica non dà diletto;
ottusa e torpida avrà la mente,
il corpo gracile e macilente,
e gran miracolo per lui sarà
se un giorno tisico non morirà.

Che Eco avesse ragione a proposito di De Amicis??!!


2° Proprietari precedenti
Il volume arriva a casa mia da una cittadina di ca 20.000 abitanti, 30 Km a nordovest di Venezia.
Nella prima pagina, nell'angolo in alto a destra, si legge chiaramente, pur se il tratto è molto leggero, un nome che cito qui ritenendo di non violare (per il fatto stesso di trovarlo ancora li scritto) la privacy di alcuno.

Il nome è Adelia Zanon, rafforzato dalla presenza, poco sotto, di un bellissimo timbro blu raffigurante due lettere in stile rococo, una A ed una Z, tra loro intrecciate.
Non tutti siglano un libro per rimarcarne in qualche modo la proprietà e per di più, nel farlo, usano una sorta di sigillo piuttosto complesso, dato dalle lettere iniziali del proprio nome e cognome.
Ho pensato che potesse essere qualcuno dotato di una indubbia sensibilità, di uno spiccato gusto estetico, di una certa raffinatezza (upper class), con frequenti occasioni di scambi culturali; in qualche modo qualcuno di cui avrei potuto trovare forse tracce sulla rete. Indiziata principale: Adelia Zanon (scrittrice, traduttrice) legata in qualche modo (forse la figlia?) a Maffeo Zanon compositore, organista e musicologo nato a Venezia nel 1882 e morto nel 1968.
Il legame tra i due Zanon sta nell'aver trovato il loro nome spesso associato nella edizione di una ventina di opere musicali per la Ricordi curate da Maffeo e Adelia nel periodo che va dal 1920 al 1958.
Alcuni elementi:
a) Maffeo Zanon è di Venezia (il libro, nel suo ultimo balzo geografico, è arrivato in casa mia a Milano proprio da un paese vicino a Venezia), anche se, ad onor del vero, ci sono oggi in Italia circa 3000 Zanon, concentrati in massima parte in Veneto! Per cercare di suffragare la mia teoria ho indagato un po' più a fondo con chi mi ha venduto il libro. Devo dire che non mi ha dato la certezza assoluta, ma mi ha in qualche modo assicurato che con buona probabilità il libro dovrebbe essere stato reperito da suo padre proprio a Venezia!!
b) Maffeo aveva quasi 13 anni quando il libro veniva stampato (come teenager era perfettamente in target per questa raccolta pedagogica).
c) Maffeo produce la sua prima opera (pubblicata) nel 1912 ovvero all'età di 30 anni, e otto anni più tardi, nel 1920, è autore dell'opera “Canzoni giovanili: Canto e pianoforte” (con versi di Adelia Zanon!). Il fatto che Adelia, ad eccezione di questi versi, comincerà a pubblicare opere sue solo a partire dal 1930, mi fa pensare che i versi scritti nel 1920 fossero effettivamente versi adolescenziali musicati presumibilmente da qualcuno (il padre?) compiacente!
d) Se così fosse, nulla di strano che un libro, acquistato da un padre possa finire, al momento opportuno, nelle mani di una figlia.
e) Se peraltro la ricostruzione dei fatti fosse corretta, la pista probabilmente si fermerebbe comunque qui (Adelia Zanon avrebbe intorno al secolo). Dovrei provare ad approfondire, magari con la casa discografica Ricordi (non è detto che non lo farò!)
Per ora preferisco perlomeno continuare ad illudermi di aver individuato il filone corretto.


3° Consigli per gli acquisti
In libro si conclude, come in largo uso all'epoca, con nove pagine di veri e propri inserti pubblicitari di altre opere edite in quell'anno dalla Fratelli Treves. Una più strana dell'altra! Ne elenco alcune in ordine di apparizione.

“I nostri figli” di Virginia Treves Tedeschi (in arte Cordelia) moglie dell'editore Giuseppe Treves fratello di Emilio. L'indice è ..."indicativo"! Deamicisiana!
“La baraonda” di Gerolamo Rovetta scrittore ed autore teatrale prolifico, qui al suo secondo romanzo. Verista!


“Trionfo della morte” di un 31enne Gabriele D'Annunzio, nel 1894 ancora agli inizi della sua carriera letteraria, ma già definito un potente scrittore, capace di suscitare polemiche, entusiasmi, anatemi. Il romanzo, che viene annunciato come un evento letterario, è dedicato al suo maestro, il pittore Francesco Paolo Michetti, come lui abruzzese.
“Gli amanti” e “Le amanti” di Matilde Serao. Il fatto che il secondo sia il sequel del primo già la dice lunga!

Da ultimo il trionfo di Paolo Mantegazza, un Piero Angela antelitteram, darwiniano, divulgatore, scrittore che si produce in tre "spassosissimi" (almeno a giudicare dalla pubblicità) manuali d'istruzione: “L'arte di prender marito”, “L'arte di prender moglie” e “La fisiologia della donna” (notare il puritano teaser di quest'ultimo nel quale ci si limita a riportare titolo e autore, nient'altro!). Per i primi due raccomando di leggere gli indici!!

Consigli per acquisti

....libri letti in questo mese

I dolori del giovane Werther
J.W.Goethe
Mondadori
Ogni tanto leggere o rileggere un classico, specialmente se di livello, fa bene alla salute, fisica e mentale.

Il periplo di Baldassarre
Amin Maalouf
Bompiani
Un bel romanzo storico questo scritto da Maalouf, un libanese figlio di letterati, ambientato tra il 1665 ed il 1666 (l'anno della "bestia") che narra le vicissitudini di un libraio genovese trapiantato in terra musulmana in giro per l'Europa alla ricerca di un libro perduto.

Gomorra
Roberto Saviano
Mondadori
No comment!

Zugzwang mossa obbligatoria
Ronan Bennett
Ponte alle Grazie
Zugzwang è un termine scacchistico tedesco che descrive una posizione in cui un giocatore è ridotto ad uno stato di assoluta impotenza; è costretto a muovere ma qualunque mossa può solo peggiorare la situazione. Bellissimo thriller ambientato nella SanPietroburgo del 1914.

Bonsai

"Ciò che ti dicevo recentemente per la pittura vale senza dubbio anche per la poesia: nella quale tutto si riduce a riconoscere ciò ch'è l'essenziale e a osare di esprimerlo (e non dico che questo sia poco."

Johann Wolfgang Goethe
da "I dolori del giovane Werther"